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Immagine del redattoreFabio Tognetti

PREPARARCI PER IL DOPO



Per molte persone il momento delle riflessioni è la sera, prima di andare a letto. Io rifletto la mattina appena apro gli occhi: idee, pensieri e decisioni avvengono in quel limbo temporale tra il sogno e la veglia. Una decina di giorni fa ho avuto una sensazione sgradevole, frustrante direi. Mi trovo per la prima volta a vivere un contesto in cui i risultati lavorativi che ottengo (o che non ottengo) non dipendono da mie azioni o da mie decisioni. Sono un formatore comportamentale, so perfettamente cosa mi sta accadendo. Quello che in aula chiamiamo DDM-DDA, Dipende-Da-Me e Dipende-Dagli-Altri: un pilastro portante per affrontare i temi della responsabilizzazione e della proattività. L’epidemia, ora pandemia, non dipende da me. Il blocco totale di ogni nostra attività è una decisione che non ho preso io. Ed è proprio questo che mi crea frustrazione: non avere il controllo di ciò che ci sta accadendo.



La famosa frase di S. Agostino dice: “Dammi il coraggio di cambiare ciò che posso cambiare; dammi la forza di accettare ciò che non posso cambiare; ma soprattutto dammi la saggezza di discernere tra i due”. Ed è proprio qui che facciamo la differenza come individui. La tendenza, un po’ di pancia (e diciamolo, ci sta anche in questi casi) è quella di accorpare tutto nel DDA, nel Dipende-Dagli-Altri, perché la situazione che stiamo vivendo è talmente più grande di noi da farci sentire decisamente impotenti. Ma non tutto è al di fuori del nostro controllo. Non siamo di certo noi che possiamo interrompere la marcia del virus, e non siamo noi a decidere quando interrompere il blocco imposto dal governo. Eppure siamo proprio noi che, con le nostre piccole (piccole?) azioni possiamo dare supporto agli altri per rendere più semplice questa fase della nostra vita. Frasi senza sostanza? Non proprio. Molte realtà aziendali stanno mettendo a disposizione ciò che hanno, nei modi più creativi. Non tanto donazioni, che sono comunque un modo utile per supportare. Si tratta di mettere a disposizione le proprie competenze, ciò che ognuno di noi sa fare. Mi hanno colpito in particolare esempi come Esselunga, che offre la consegna gratuita della spesa agli over 65, o Lonely Planet, che fa viaggiare “in pantofole” con film, libri e musica, tutto gratuitamente; ma anche la creazione di raccordi per respiratori utilizzando stampanti 3D. Esempi di come le singole aziende stiano dando un contributo allineato con ciò che fanno. Abbiamo deciso di fare anche noi la nostra parte, e abbiamo deciso di farlo in maniera massiva. Non produciamo cibo, non organizziamo viaggi, ma supportiamo le persone nel raggiungere i loro obiettivi. Ed è questo, con ogni probabilità, il momento storico in cui le nostre competenze possono dare maggiore contributo alle persone. A partire da oggi metteremo a disposizione i nostri migliori coach per supportare il business delle piccole imprese, dei liberi professionisti, di persone la cui attività è messa a repentaglio dai blocchi imposti. Ma anche di manager di aziende, che stanno vivendo una vera e propria sfida nel mantenere unito e prestante il proprio team. Non è il caso di sottolinearlo, i percorsi che offriremo saranno gratuiti. E si avvarranno di una delle più note metodologie di coaching oggi disponibile, il Solution Focus. Il nome di questo approccio racchiude tutta la sua essenza: attraverso una conversazione orientata alla soluzione, aiutiamo le persone a focalizzare l’attenzione, gli sforzi e le azioni verso la loro soluzione, attraverso un processo che le porterà ad identificare i progressi da compiere per muoversi verso i loro obiettivi. Questo non significa che il problema non esista; significa semplicemente che un problema non si risolve quando lo guardiamo, ma quando ci concentriamo sulla sua soluzione, sulle risorse di cui disponiamo e sui progressi da compiere. Abbiamo strutturato un processo in due sessioni da un’ora, ovviamente a distanza, con il quale metteremo a disposizione questa nostra competenza per supportare manager e piccoli imprenditori che ne faranno richiesta. Abbiamo creato una pagina per l’iniziativa, dove spieghiamo a chi è rivolta, come funziona, e come fare per potersi iscrivere. Potete trovare tutte le informazioni qui: (www.unrealpro.com/coaching-gratuito) Sarà emozionante vedere come il nostro piccolo contributo impatterà sulle decisioni, sulle azioni e sulla vita delle persone. Sarà anche interessante vedere quali categorie di persone saranno più sensibili a questa iniziativa. Nel senso: chi coglierà maggiormente l’opportunità di mettersi in gioco? Chi deciderà proattivamente di uscire dalla comoda coperta del “povero me” per prendere le redini del proprio destino? Perché un percorso di coaching è potente ed estremamente efficace, ma richiede al contempo che la persona si metta in gioco, che sposti l’attenzione sul DDM, sul Dipende-Da-Me. Noi siamo pronti. O meglio, come dice mio figlio Leonardo, 8 anni, “siamo nati pronti!” Aspettiamo a braccia aperte (virtualmente parlando) tutti coloro che, come noi, si sentono pronti a fare un passo avanti. Un messaggio per i nostri competitor: Non siamo competitor, non ora. Chiunque voglia supportare questo progetto, mettendo a disposizione i propri coach professionisti, le proprie idee, altri progetti correlati, non solo sarà il benvenuto, ma contribuirà a rendere questa iniziativa ancora più impattante, ancora più disruptive.

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